La nuova era degli eventi green: Jova Beach Party

Il progetto ambientale realizzato in collaborazione con Trident durante il tour estivo di Jovanotti ha fatto segnare ottimi risultati lasciando in eredità una gamma di ri-prodotti realizzati in collaborazione con CiAl, Ricrea e Corepla

Ammonta al 70,2 % la percentuale di raccolta differenziata su circa 255.904 Kg di rifiuti raccolti di cui 179.648 kg avviati a riciclo. Bastano i numeri a dare la misura del successo del progetto di sostenibilità legato al Jova Beach Party, il tour che nell’estate 2019 ha portato Jovanotti sulle più belle spiagge d’Italia. Un progetto che abbiamo promosso in collaborazione con Trident, Coop e WWF Italia.

Il progetto di sostenibilità si è sviluppato in diversi momenti: in una fase preliminare abbiamo mirato alla prevenzione dei rifiuti, con uno studio di tutti i soggetti coinvolti che ha portato a privilegiare la scelta di materiali facilmente riciclabili. Anche i contenitori (forniti da Eurosintex) e sacchetti (forniti da Benassi-Plastipol) sono stati realizzati, in osservanza al principio che “il miglior rifiuto è quello che non si produce”, in plastica seconda vita e plastica riciclata. Durante le varie date del Jova Beach Party nelle spiagge e nel backstage sono state approntate una media di 24 isole ecologiche con contenitori dedicati ad ogni singola tipologia di rifiuto. Il corretto conferimento degli stessi è stato garantito dai numerosi volontari che hanno aderito all’iniziativa coordinati dal nostro personale. Numeri e risultati importanti, frutto del lavoro di squadra dei vari partner coinvolti (ERICA, WWF, TRIDENT, i Consorzi di Filiera e le aziende): il messaggio di sostenibilità, inoltre, è stato amplificato dallo stesso Jovanotti in ognuno dei 17 concerti, sensibilizzando un pubblico di oltre 500.000 persone.

Il progetto legato al Jova Beach Party segna una nuova era per quanto riguarda la gestione sostenibile degli eventi legato alla musica, lo spettacolo e lo sport-spiega Luigi Bosio, Presidente di E.R.I.C.A. soc. coop.–. Nelle 17 date abbiamo dimostrato che con un lavoro fatto di sinergia, condivisione, attenzione alle tematiche legate alla sostenibilità e voglia di sensibilizzare il pubblico, si possono realizzare eventi con un impatto ambientale basso anche in presenza di contesti delicati come quelli marini. Ci sentiamo di dire che da qui non si torna più indietro e tutti gli eventi dedicati al grande pubblico dovranno per forza di cose avere un’attenzione speciale all’ambiente. Grazie a Lorenzo per il messaggio che tanto efficacemente ha saputo diffondere in tutti i concerti e a tutti i partner che sono stati al nostro fianco in questa avventura”.  

Ma è l’”eredità ambientale” del Jova Beach Party ad essere qualcosa di ancora più tangibile: complessivamente sono stati consegnati oltre 2300 contenitori in plastica seconda vita per la raccolta differenziata alle amministrazioni che hanno ospitato i concerti. Con il materiale raccolto e correttamente avviato a riciclo, gli organizzatori e i vari partner dell’iniziativa hanno creato i Ri-prodotti che saranno consegnati alle amministrazioni che hanno partecipato al Jova Beach Party. In dettaglio con l’alluminio, grazie alla collaborazione con il Consorzio CiAl sono state realizzate 1500 borracce che verranno donate alle scuole; con l’acciaio, grazie al Consorzio RICREA sono stati realizzati 500 portamatite in acciaio riciclato che verranno consegnati alle scuole e un’opera artistica con i tappi Corona rappresentante il Jova Beach party che verrà battuta all’asta durante un evento di beneficenza per raccogliere fondi a favore del WWF. Infine, grazie alla collaborazione con Corepla, con la plastica sono stati realizzati 17 set da 20 magliette in PET riciclato destinate alle società sportive locali; 200 coperte in PET riciclato destinate ad associazioni umanitarie e 17 panchine in plastica riciclata, una per ogni Comune.